Siamo stati ospiti dell’APT di Comano Terme in Trentino per un weekend di Mtb attraverso gli splendidi territori delle Dolomiti di Brenta, Terme di Comano e Paganella.
Partiamo da Milano in un pomeriggio di caldo e afa e io già mi pregusto l’aria frizzante dei boschi di alta quota.
Siamo io, Mapo, Leonardo e Valeria, tutti instancabili pedalatori ed esploratori.
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Arriviamo a Ponte Arche il pomeriggio tardo, le montagne verdeggianti intorno a noi sono bellissime e Valentina dell’Apt ci accoglie con il suo sorrisone; ci indica la strada per raggiungere il Garnì Lago Nembia che dalle foto è bellissimo, sapevo che era in posizione solitaria vicino ad un laghetto ed ero curioso di vederlo, l’idea mi piaceva molto.
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In pochi minuti raggiungiamo il garnì, boschi fitti, una grande montagna a fare da sfondo e questo stupendo laghetto azzurro contornato da prati verdi! Stupendo!
Mi pregustavo già il rientro dal giro in bici e il relax del giorno dopo.
Conosciamo Pasquale il simpaticissimo gestore del Garnì Lago Nembia, davvero premuroso, attento e bravissimo nel metterci a nostro agio con il suo sorriso.
Dopo aver messo le bici nel garage (è presente tutto il necessario per fare manutenzione e anche un compressore) siamo pronti per mangiare ma prima ci viene offerto un aperitivo con un ottimo vino e salumi tipici.
Mangiamo al ristorante di fronte al garnì Lago nembia, Giuliano e sua moglie ci trattano come principi con pasta fatta in casa e vini biologici, io e Leo rimaniamo stupiti dalla bontà del vino.
Mi colpisce l’aneddoto per cui il vino Maso Gobbo che beviamo (azienda agricola Pisoni vedi foto) è coltivato in vigneti dove è inibito l’accesso ad ogni mezzo motorizzato questo significa che l’aratura dei filari viene fatta con aratro trainato da cavalli.
Il profumo del vino è fantastico, il cibo sopraffino.
La mattina successiva, dopo una colazione super abbondante e ottima ritiriamo il nostro Pocket lunch preparato dalla fidanzata di Pasquale e montiamo le bici, alle 8,30 arrivano Andrea e Davide che ci accompagneranno in questa giornata di Mtb e che approfitto subito per ringraziare.
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Partiamo subito su una sterrata e raggiungiamo tra boschi e sterrate il lago di Molveno che costeggiamo per circa mezz’ora su bellissmo sentiero ombroso sempre sulle sponde del lago.
Il sentiero che stiamo percorrendo è parte del famoso Dolomiti di Brenta Bike Tour che si snoda in diverse tappe di più giorni attorno al gruppo del Brenta.
Con un breve trasferimento su asfalto raggiungiamo il Bike Park della Paganella.
L’escursione infatti prevede anche un paio di discese in Park e noi certamente non ci lamentiamo 🙂
Il park è molto bello, le discese sono naturali, tratti veloci si alternano a parti guidate.
Ci rendiamo conto che con le bici adatte qui si potrebbe trascorrere una bella giornata di Freeride.
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Risaliamo per la terza volta ma questa volta ci trasferiamo su ampia sterrata su un altro versante della montagna e su sterrate e sentieri raggiungiamo l’abitato di Andalo dove beviamo un ottima birra.
Merita di essere menzionato il servizio Bicibus comano trentino attivo dal 6 Luglio che parte dalle Terme di Comano e arriva fino in Paganella, Rendena o Valle del Sarca.
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Alle 14 riapre l’impianto di risalita di Andalo e saliamo in vetta prendendo anche una seggiovia.
Siamo in cima alla montagna e il panorama è vastissimo.
C’è molta foschia ma riusciamo a vedere sia le Dolomiti di Brenta che l’area al di là di Trento.
Accompagnati da un simpatico stormo di Corvi reali che ci volteggiano a pochi metri sopra le teste scendiamo su sentiero panoramico, per circa 45 minuti viaggiamo in costa con stupendi panorami a farci da cornice.
Iniziamo una salita tecnica dove solo Mapo riesce a stare sempre in sella ma anche lui nell’ultimo tratto mette la bici in spalla e si arrampica per gli ultimi 100 metri come un Camoscio.
Abbiamo scavallato e siamo pronti per scendere sul versante opposto.
La discesa alterna ampie strade sterrate a pratoni verdeggianti dove il mio amico Leo, da buon Brasiliano, può riposare sorridente come una marmotta.
La lunga discesa su sterrata si trasforma ora in un sentiero dove surfiamo tra le foglie di faggio schivando i sassi nascosti; nel frattempo senza che ce ne rendessimo conto il panorama è cambiato e la vetta della montagna è lontana sopra di noi.
Ancora qualche km di dolci strade sterrate e torniamo al garnì che sono ormai le sette di sera.
Malgrado sia tardi c’è ancora molta luce e io non rinuncio ad un po’ di relax e stratching sulle sponde del lago prima della doccia e della cena.
Per cena ci raggiunge Valentina il cui scopo è anche quello di non farci cedere alla stanchezza e portarci alla festa delle pro loco che si tiene a Ponte Arche.
Inutile dire che mangiamo e beviamo come dei signori, grossi canederli arrivano a rotazione sulla nostra tavola imbandita e rotolano felici nelle nostre pance affamate.
Dopo una lauta cena, quando ormai abbiamo preso la forma di un Canerderlo, andiamo a fare un giro alla festa e poi siamo pronti per il materasso, un’altra giornata di Mtb ci aspetta, sarà l’asino a svegliarci col suo ragliare.
Domenica siamo soli, senza Davide e Andrea e decidiamo di esplorare in libertà, diamo un occhiata al libro dei sentieri presente alla reception del Garnì e capiamo che sono talmente tanti e ben segnalati che ci basterà prenderne uno e lasciarci guidare, inoltre sul sito dell’APT è possibile visionare gli stessi percorsi con tutti i dettalgi e scaricare gratuitamente le tracce Gps
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Dal garnì prendiamo la direzione Lago di Molveno ma questa volta lo circumnavighiamo sulla costa di ponente, un ampia sterrata e poi un sentiero ci portano dolcemente sulla testata del lago.
Spiagge bellissime e prati verdi fanno venire voglia di tuffarsi per un bagno ma io non ho il costume con me dannazione!
Inforchiamo un sentiero che ci porta nella valle delle Seghe che non è intitolata ad appassionati di Mtb poco prestanti ma evidentemente a qualcos’altro, la meta è il rifugio Croz Altissimo.
Mentre ieri guardavamo il gruppo delle Dolomiti di Brenta dalla Paganella oggi ci addentriamo tra le sue fauci.
Dopo una ripida strada cementata veniamo inghiottiti nel cuore delle Dolomiti tra boschi verdi e un bellissimo torrente con rocce bianchissime da cui ci abbeveriamo senza paura.
In un paio d’ore raggiungiamo il rifugio che è posto in posizione panoramica e da cui ammiriamo i sentieri di trekking e le ferrate che partono ovunque.
Malgrado il pocket lunch di Pasquale non resistiamo ad una polenta e salsiccia mentre il sole brilla nel bicchiere dove il fluido birroso abbonda.
C’è molta pace e le grandi vette ci fanno sentire piccoli.
Dopo un po’ di relax inforchiamo il sentiero 340.
Il sentiero si snoda in totale sicurezza su un cornicione dolomitico a volte scavato nella roccia, sopra e sotto di noi la parete imponente ci mostra i suoi muscoli e la sua bellezza per centinaia di metri.
Guardo i miei amici da lontano mentre raidano sul sentiero e assomigliano a Stambecchi perfettamente a proprio agio in un ambiente emozionante.
Dopo mezz’ora di goduria inforchiamo un sentiero in discesa e raggiungiamo di nuovo la testa del lago con le sue sponde verdeggianti e rassicuranti.
Inforchiamo il sentiero sulla sponda opposta rispetto all’andata, lo stesso fatto il giorno prima in ma senso opposto e ci divertiamo tra brevi salitine e rilanci.
Dopo circa mezz’ora davanti a noi riappare il laghetto del Garnì Lago Nembia, ci sdraiamo sul pontile a goderci il sole e il silenzio, siamo appagati e felici ma non abbastanza, infatti concordiamo subito che è necessario bere una bella Radler ghiacciata (Birra e Lemonsoda) per essere davvero al top.
Per informazioni su Mtb tour e accoglienza