Per conoscere meglio la Dany abbiamo deciso di farle alcune domande, come se fosse una mini intervista.
Attenzione la Dany non è una professionista della Mtb, non ha vinto gare e non penso nemmeno che ne abbia mai fatte, ed è per questo che è la perfetta donna in Mtb per Turbolince e cioè la ragazza escursionista, quella che come tutti noi si diverte a pedalare sui sentieri, a mangiare un panino ammirando un panorama e ripartendo felice per godersi una discesa divertente.
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Ciao, ho 36 anni e sono felice proprietaria di una Devinci Hectik, una full con 160 di escursione che arriva dal Canada. Essendo” diversamente alta”, non è stato semplicissimo trovare una mtb del genere in taglia XS!
Da poco, appena 3 anni. Il primo anno ho girato con una front, poi mi son fatta prendere dall’entusiasmo per la discesa e ho comprato una Dabomb Moab usata, che però era troppo pesante per me: in discesa mi è capitato più di una volta di essere trascinata per terra dal peso della bici! Ora credo di aver trovato una buona via di mezzo.
Perchè hai inziato ad andare in Mtb e cosa ti da?
Premetto che la montagna è un ambiente che frequento fin da quando ero piccola, e che quindi l’idea di andarci in mtb non mi sembrava così assurda, o almeno non del tutto. La prima uscita l’ho fatta con il mio fidanzato, doveva trattarsi di un giro breve, giusto per capire se poteva piacermi; a un certo punto abbiamo perso il sentiero giusto, mi sono ritrovata a spingere la bici in questo bellissimo bosco di faggi pensando che il giorno dopo avremmo potuto fare un altro giro. Insomma un amore a prima vista! Adesso la mtb mi da tanto: la possibilità di girare per le montagne, la compagnia di persone alle quali voglio bene, e – ultimo ma non meno importante – il divertimento puro e semplice di una bella discesa!
Ho due amiche con le quali spesso vado in mtb, Eliana e Simona. Poi conosco altre ragazze che vanno, anche forte… insomma, siamo poche ma ci siamo anche noi!
I posti più belli dove ho pedalato credo siano l’Engadina e l’alta Valtellina, dove si trovano percorsi che uniscono il divertimento della discesa alla bellezza del paesaggio; la rete di sentieri e strade sterrate è così diffusa che permette a ognuno di costruirsi il giro su misura. L’estate passata abbiamo fatto l’Alpine Bike svizzero, e le prime tappe in Engadina sono state forse le più belle: siamo partiti da Scuol, per finire a S. Mortiz passando dalla Val Monastero e da Livigno. Altro posto bellissimo dal punto di vista del paesaggio è la zona di GrindelWald e InterLaken, si pedala con la nord dell’Eiger di fronte! Mi viene poi in mente un giro fatto in Liguria, con partenza dal confine con la Francia e arrivo a Imperia: per me che vivo vicino ai monti, è emozionante partire da un ambiente di montagna, attraversare la macchia mediterranea e arrivare al mare. Mi piacerebbe che mi raccontassi qualcosa in merito alla tua traversata delle Alpi, emozioni, momenti difficili… Ci sarebbe tanto da dire in proposito, anche perché è stata la mia prima esperienza di viaggio di più giorni in mtb! A pensarci con il senno di poi siamo stati un po’ incoscienti, anche se alla fine ho capito quanto sia importante la testa, oltre all’aspetto puramente fisico… e poi è stato bello fare un’esperienza di genere in coppia, facendosi forza a vicenda nei momenti più faticosi. Come momento difficile, mi viene in mente il primo giorno, quando siamo partiti da Scuol: appena all’uscita del paese comincia la salita, e solo lì mi sono resa conto di cosa volesse dire pedalare con tanta zavorra! Abbiamo ridotto la borsa al minimo indispensabile, ma comunque si trattava di diversi chili che si aggiungevano alla normale dotazione…ecco in quel momento ho avuto seri dubbi sulla riuscita del viaggio. Con il passare dei giorni ho cambiato mentalità, nel senso che mi sono resa conto che quello che contava era la pazienza: nei tratti più duri bastava scendere e spingere! E’ stato emozionante attraversare l’Engadina, pedalare sotto la parete nord dell’Eiger, arrivare in certi paesini tranquilli dove non c’erano turisti (in uno in particolare abbiamo seriamente rischiato di non trovare un posto dove dormire!); e poi c’e’ stata l’emozione di scoprire alcune discese molto belle, come quella che dal Glasspass arriva a Safien Plaz, o quella che scende a Vals. Devo anche dire che siamo stati incredibilmente fortunati con il tempo: tranne un pomeriggio con un po’ di pioggia, abbiamo trovato solo giorni di sole… Cosa hai in programma come escursioni nel 2010 A breve qualche giretto nella zona tra Lago di Como e Lago di Lugano, e poi quando la neve andrà via vorrei fare qualche finesettimana in mtb con pernottamento in rifugio… quest’estate si vedrà, è ancora presto….
E’ vero che tante donne non amano fare sport, ma è altrettanto vero che ci sono uomini che si sentono sportivi perché vanno allo stadio… mi piace leggere riviste o visitare siti che parlano di mtb, e tante volte mi tocca leggere discorsi dove i pregiudizi in base al sesso abbondano, e poi magari le uniche immagini femminili sono foto con modelle seminude per fare pubblicità. Insomma, da una parte ci si lamenta che le donne non fanno sport, ma che immagine viene data delle donne? Se volete portare una donna a fare un giro in mtb, trattatela come trattereste un principiante qualsiasi, magari tenendo conto del suo stato di forma e del fatto che è dura spingere una bici da 15 kg quando magari si pesa 50 kg!
Una volta una ragazza tedesca mi disse che è colpa dell’uomo mediterraneo che vuole la donna coi tacchi e il rossetto e poi non si deve lamentare se non è sportiva. Penso sia un problema di educazione, e – come si diceva prima – di rappresentazione della donna. Se a una bambina vengono proposti certi modelli, se non le si fa fare troppo sport perché poi magari diventa troppo muscolosa, difficile che da adulta si trasformi in un’amante dello sport all’aria aperta. La ragazza tedesca quindi non ha tutti i torti, anche se il problema non credo nasca quando si è adulti ma ben prima…
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