Epic Trail Davos – La definizione “Il più lungo single trail della Svizzera” e le tante bellissime foto che circolano l’hanno fatto diventare la nostra meta dello scorso fine settimana.
Le recinsioni dell’ Alps Epic Trail dicono che dallo Jakobshorn a Filisur sono 38km, 615m di salita e 2070m di discesa.
Non sono più una mountain biker “early beginner” mi sono detta, con dei numeri così, forte del battesimo della Sella Ronda Hero Marathon di tre settimane fa, mi sento ragionevolmente tranquilla. E infatti…
Arrivi su allo Jakobshorn comodo con la bella ed omonima funivia che parte da Davos Platz. Inizi trepidante e ti fai una discesa sassosa al punto giusto, giusto per metterti alla prova, sbuffi ti fermi e riparti, come al solito e ringrazi di avere un po’ di bike park alle spalle.
Quando inizia la salita sembra un po’ il traverso del Monte Bar da quando arrivi alla Capanna San Lucio, tolta la salita quindi, peccato che i rilanci siano continui e lunghi!
Cioè salite tecniche… sta cosa reiterata un po’ di disappunto lo fa nascere. Non ero preparata psicologicamente ad un interval training.
In pratica sassi e radici sullo stretto, con la scarpata a lato. Il tratto centrale che è il più lungo è tutto così.
…e siccome ci si scapicolla per un’intera regione avevamo messo in conto che ci saremmo imbattuti in un bel temporale. Grazie ai nostri zaini Evoc ben coperti avevamo quindi un cambio asciutto, consigliabilissimi anche i pantaloni POC che in pratica sono impermeabili.
Alps Epic Trail ha più punti di ritorno o di abbandono come dir si voglia e io dopo il temporale avrei mollato.
Un signora che riteneva il sentiero bagnato troppo pericoloso ed esposto ci esortava a non farlo e io do sempre retta alle persone più mature! Peccato non ci fossimo proprio capite sul percorso pianificato. Quello coi burroni era un altro. Un simpatico happening per provare la determinazione dei nostri eroi e la fiducia nella traccia opportunamente salvata sul fedele Garmin Fenix 3, da seguire senza farsi confondere.
Tra l’altro meglio ricordarsi che un italiano e un tedesco talvolta pensano solo di sapere l’inglese.
Il tratto di single trail da Monstein a Filisur da solo sarebbe stato una soddisfazione, una bella gita MTB panoramica con possibilità di ammollo refrigerante e siesta.
E’ un bel sentiero flow giù per un canyon, con le imponenti strutture ferroviarie svizzere sotto, sopra a lato. Cascate, ruscello. Ieri però c’era una frana in mezzo.
Quello che sorprende è che i cartelli non lo dicessero ne inglese ne con dei disegni, solo tedesco, e che non ci fosse uno sbarramento al bivio.
Noi piuttosto che tornare sui nostri passi abbiamo scelto l’arrampicata con zavorra (la bici) su terreno franoso.
D’altronde il freeclimbing non ci è estraneo … e poi avevamo deciso di non mollare.
A parte l’imponderabile, la traccia Gps o una descrizione del percorso dettagliata dell’ Alps Epic Trail sono fondamentali perché non è segnato con i numeri come gli altri essendone una concatenazione.
A contorno aggiungo che la cittadina di Davos si raggiunge in tre ore e mezza di auto da Milano, via San Bernardino. E’ fatta di strutture recettive molto grandi che però sembrano anche molto vuote con conseguente senso di tristezza generale.
Noi che ci aspettavamo una situazione tipo Livigno siamo rimasti un po’ delusi, a salvare la situazione un piccolo Beer Garden imboscato qualche gradino sotto il livello della strada principale.
Gli Svizzeri nelle loro descrizioni abbondano con indicazioni di birrerie e ristoranti, forse avremmo dovuto restare qualche giorno per scovare i covi dei bikers ma resta il fatto che la Svizzera è costosa quindi se non volete scialacquare portatevi tante barrette e fate sempre il pieno d’acqua.
Tra le varie ed eventuali, i biglietti di funivia e treno per le bici sono sempre a parte.
Il campeggio libero è vietatissimo, studiatevi bene la morfologia dei dintorni se volete farlo ugualmente in modalità low profile.
In conclusione l’Alps Epic Trail è incastonato in una vastissima rete di sentieri di mountain bike curati e ben segnati che meriterebbero più di una toccata e fuga.
Sono due gite domenicali in una, tre condizioni meteo diverse in 7h, più culture ed economie, più stili di mtb ovvero un all mountain per eccellenza.
La cultura ciclistica di svizzeri e tedeschi del resto è fuori dubbio e ampiamente diffusa anche tra le donne che sono numerosissime. Provare per credere!