Livigno MTB Story [memories]
- Mtb life
- 13 febbraio 2009
Correva l’anno 2009: Cannondale Prophet con Lyric 2 step air, Lapierre Spicy 516 con Talas Rc2 110-160, Trek Remedy con Lyric Uturn, Specialized Stumpjumper Fsr con Fox Talas 110-140.
La macchina è carica, partiamo da Milano venerdì sera alla volta di Livigno, circa 3,5 ore di macchina, musica a manetta e via. Da quest’anno il passo della Forcola è aperto 24h, quindi non c’è più bisogno di correre per arrivare prima delle 22. Tuttavia vorremmo passare sotto il Bernina con un po’ di luce per vedere il panorama.
Arrivati in hotel (36 euro a notte con prima colazione, ottimi prezzi), ci fiondiamo a letto: una tripla per me, il Grizzly ed Elisabestia, e una doppia per Tury e la sua mogliettina. Nella tripla io e il Grizzly ci impossessiamo del lettone, e la femminuccia fila nel lettino! Non vi dico il macello!
La mattina siamo ready to race alle 08:30 dopo la colazione del supereroe. La cameriera Silvia dell’hotel Larice è una ragazza moooolto carina con uno splendido sorriso. La giornata prevede il giro che ho denominato Livigno All Mountain, ma con l’aggiunta…
Eccoci in cima al Carosello 3000, è luglio, ma la neve chiazza il panorama.
Iniziamo a scendere. Nei primi 500 metri si scende su una jeeppabile tra fango e neve sciolta… “Wow, mi porti a 3000 a impantanarmi nel fango” impreca il Grizlaccio. Le bici sono già piene di fango. Finalmente, si sgancia il sentiero che ci porta fino a una fattoria più in basso, dove incontreremo Elisabetta.
Il sentiero è molto bello, fluido, curvettoso. Bisogna stare sul pezzo perché il fondo è ingannevole, e ogni curva può portarti fuori strada.
Non finisce più! Continuiamo a scendere.
Arrivati alla fattoria, attendiamo Elisabetta e continuiamo la discesa in Val Federia.
Sul passo ci riuniamo e siamo pronti per scendere percorrendo un sentiero per le sorgenti dell’Adda, tra rocce bianchissime e pini mughi.
Bene, bene… Sciogliamo le gambe lungo il lago e raggiungiamo l’imbocco della Val Pettini. Dopo una salita intensa, raggiungiamo la Malga Trela per il pranzo.
Arrivati in cima, il sentiero si spiana, attraversando una gola da brivido senza parapetti. Qui tutti vogliono scattare foto.
La stradina della paura termina in una grande piana erbosa, un paradiso per cavalli, mucche e biker.
Finite le libagioni, dopo un buon caffè siamo pronti per salire al passo Trela, ammirando il paesaggio e il suono dei ruscelli.
Eccoci sul passo, il sentiero scende sinuoso e ci porta nella Val Tort, un sogno per ogni biker.
Arrivati nella Val Tort, ci troviamo di fronte a montagne di neve e detriti. Concludiamo attraversando un bosco di larici fino a rientrare a Livigno.
Un’ultima discesa ci riporta a Livigno: alcuni vanno direttamente in doccia, io e il Grizzlone ci concediamo una Guinness al Mottolino… coming soon!