Corso Freeride Gravity School Finale Ligure
- Mtb life
- 19 aprile 2010
A scuola di Freeride con Luca Masserini
Io e il Grizzly siamo andati a fare il corso di freeride della Gravity School a Finale Ligure, primo perchè volevamo migliorare, secondo perchè quando proponiamo un tour o un corso cerchiamo sempre, per quanto possibile, di farlo in prima persona. Questo perchè ciò che cerchiamo di trasmettere nei report è sempre l’insieme di emozioni provate e cosa rimane dentro al cuore, perché, non dimentichiamolo, tutti noi andiamo in mountain bike per provare emozioni, chi adrenaliniche in una discesa al cardiopalmo, chi di serenità ammirando un trail panoramico che si getta nel blu del mare… Emozioni.
La nostra esperienza con la Gravity School
Ecco in breve il nostro report sul corso di Freeride, anche a livello emozionale, in questi due giorni.
Arriviamo all’Hotel San Giuseppe di Finale Ligure venerdì sera, altri arriveranno direttamente la mattina successiva , il Grizzly è già li e troviamo anche altri tre ragazzi con i quali ci sediamo al bar per una birra. Due chiacchiere un po’ ingessate: da dove vieni (alcuni da molto lontano, Napoli, Udine…), come ti chiami, quanti anni hai, sei gay o etero e siamo già pronti per andare a letto.
Alle 8 della mattina successiva siamo in sala colazione. Io al mattino non carburo e non faccio nemmeno finta di darmi un tono, mi siedo al tavolo e mi mangio pane e Nutella dopo aver salutato il Grizzly e gli altri che già fanno chiasso al tavolo. Ci studiamo l’abbigliamento, chi è molto cool con maglia RaceFace, chi è in maglietta e calzoncini.Le bici sono nel comodissimo garage adiacente all’ingresso e verso le 8.20 il cortile dell’albergo è già vivace di zaini e mountain bike.
L’aria è frizzante, tra l’albergo e il ritrovo di Finale Freeride ci sono quei 2 o 3 km perfetti per godersi la mattina pedalando in gruppo. Attraversiamo il Borgo antico, che bello! Profumo di pane e dolcetti tra i vicoli stretti e antichi che si snodano tra i vecchi edifici conservati splendidamente. Siamo in 6 e arriviamo alla scuola, di colpo si respira aria di freeride e mountain bike, i furgoni riposano colorati, il negozio è ancora chiuso, altri biker del gruppo sono arrivati e tutti si salutano timidamente. Ad un certo punto ecco arrivare Luca Masserini, penso che un F104 Starfighter quando atterra non faccia così rumore, saluta tutti si muove rapido come un anguilla e in breve tutto il gruppo ha già rotto la timidezza.
Bella Paul, stazza imponente, arriva con la sua andatura dinoccolata e in breve attrezza un check-in con computer e scrivania all’aperto. Raccoglie i dati di ognuno di noi e poi ci andiamo a mettere su un comodo piazzale con le bici. Paul ci raggiunge con il cartello plastificato che riporta il nostro nome o soprannome e che va attaccato davanti alla bici. Per molti questo è un gran momento, per me anche: ho il mio cartello e ne sono molto orgoglioso.
Luca Masserini si mette davanti a noi e iniziamo a parlare di teoria, sì perché guidare in scioltezza e sicurezza non è solo questione di salire in sella e via, ci sono diverse questioni tecniche da affrontare: le impostazioni della mountain bike prima di tutto. Il sole ci riscalda il viso. Non mi dilungherò, ma vi assicuro che nessuno, nemmeno Zampa che mastica di mtb e discesa, ha lasciato le impostazioni della bici uguali a come erano al momento dell’arrivo; dalle leve dei freni, agli ammortizzatori, alle selle, alla posizione dei comandi del cambio: chi più, chi meno ci ritroviamo con una bicicletta rivoluzionata. Per qualcuno le modifiche effettuate alla mountain bike sono fonte di una certa preoccupazione… Poco più tardi ci renderemo tutti conto del deciso miglioramento nella manovrabilità della nostra amata bike.
Terminata la fase teorica, in men che non si dica, le bici sono sui carrelli e siamo pronti per partire con un furgone e un pickup, 12 biker più Luca e Paul: siamo indubbiamente un bella carovana! Saliamo… Dopo circa 15 minuti parcheggiamo, giù le bici dai carrelli, tutti in sella e siamo in gruppo all’inizio di un sentiero.
Ora mi voglio soffermare perchè questo è il momento cardine, il momento di cui tutti hanno paura, sopratutto le due ragazze: Eli e Stefy. Intendiamoci, nella vita c’è ben di peggio di cui aver paura, ma io enfatizzo questo timore perché, a mio avviso, è quello che fa la differenza tra decidere di iscriversi a un corso e non decidersi.
Il sentiero è lì, tra l’altro parte con un gradino che Eli e Stefy, ma non solo loro, guardano con timore. Luca, che fino ad ora ha fatto il gioco della fidanzatina gelosa con Paul, mi raccomanda di far notare a quest’ultimo che il colore dei suoi guanti non si intona per nulla con la maglietta, breve dibattito in style gay recrudescente e si parte. La prima discesa serve per mettersi a proprio agio e ognuno va al suo ritmo, tutti i timori svaniscono nel nulla. Ora da qui in poi è tutto tarallucci e vino, o almeno apparentemente: è infatti un mix perfetto di scuola e divertimento, apprendimento di tecniche e prova sul campo in un’atmosfera colma di buonumore.
Ci fermiamo in determinati punti, Luca ci invita a osservare come fa lui e a imitarlo passando uno alla volta. Una delle regole base, quella che mette tutti a posto, è “se vuoi fare bene l’esercizio fallo piano”. Non è una gara e dentro di me dico “c’è tempo per fare le discese a manetta, qui dobbiamo imparare”.
Faccio il primo passaggio lento cercando di essere il più fluido possibile e il mio errore principale si rivela essere quello di averlo fatto troppo velocemente… Bene bene… Il corso prosegue con questo stile, pezzi di discese libere e quando si arriva nel punto utile per una lezione ci si ferma tutti e uno alla volta si prova il passaggio seguendo le indicazioni degli istruttori: la curva, la posizione del corpo, la direzione dello sguardo.Non vi dico la bellezza dei sentieri e dei boschi: stiamo facendo scuola e la nostra aula è un single trail tra boschi profumati immersi in una meravigliosa giornata di una primavera tanto attesa!
Via tutti a pranzo! Dimenticavo: ovviamente siamo caduti tutti, cadere diventa quasi fonte di orgoglio, ne sanno qualcosa Stefy, Cavaliere Solitario e Papino, artefice, quest’ultimo, di un cappottone d’antologia ammirato più e più volte la sera in moviola! A pranzo ormai la gang è unita, si mangia in trattoria, ci si rilassa con un caffè. Si ride, si chiacchiera e siamo di nuovo pronti.
Al pomeriggio ci aspetta un esercizio chiamato dei “bicchierini”, conosciuto anche come “la caduta dei giganti”. Un esercizio apparentemente facile, su un prato in leggero pendio e dei bicchieri che creano uno slalom. Lo chiamano “la caduta dei giganti” perchè proprio i più bravi in questo esercizio rendono poco per eccesso di sicurezza, si tratta di fare uno slalom, muovendo il corpo e la testa nel modo giusto tra un bicchiere e l’altro.
Dopo i bicchierini giù per una nuova discesa stupenda, altri esercizi e ormai sono le 17. Una birra nel centro storico di Finalborgo tutti impolverati e poi a fare la doccia. Ci troviamo per cena verso le 20 dopo una chiacchierata nel cortiletto seduti sulle sedie di vimini respirando aria frizzante. La cena fila via liscia nel chiacchiericcio generico, il servizio dell’hotel è impeccabile e il cibo buono.
Intorno alle 21 Luca Masserini e Bella Paul arrivano all’Hotel San Giuseppe, il corso gravity è una full immersion e la sera, dopo una giornata passata nei boschi, esaminiamo tutti insieme le riprese fatte durante il giorno. Ci ritroviamo tutti all’auditorium dell’albergo, Paul sfodera il suo computer portatile e si parte con la serie di filmati. Rivedere se stessi in sella non è una cosa a cui la maggior parte dei biker è abituata, si rivela un’attività tanto piacevole quanto utile: tutti insieme riviviamo le emozioni vissute durante il giorno, ridiamo e scherziamo, ma allo stesso tempo analizziamo i nostri errori e quelli degli altri, durante la notte li metabolizzeremo per cercare di migliorarci.
La mattina successiva ci troviamo presso Finale Freeride per il secondo giorno, sempre stupenda la pedalata per raggiungere il posto con l’aria mattutina e il profumo di mare, anche se il clima, rispetto al giorno precedente, è sensibilmente meno accogliente. Poche ciance e siamo già sui furgoni, oggi si fa tanta pratica con Luca Masserini e Bella Paul che sanno bene quanto tutti noi ci siamo sforzati per seguire i loro consigli e suggerimenti, siamo stati tutti bravi e ci meritiamo un piccolo premio: goderci i meravigliosi sentieri di Finale Ligure! Qualche goccia d’acqua e l’aria fredda non smorzano gli entusiasmi, i trail sono umidi e la tenuta è perfetta.
Lo sguardo di Luca è sempre attento, ti segue lungo il trail, analizza i tuoi movimenti e la traiettoria, elabora i dati e ti dà la dritta giusta al momento giusto.
A turno scendiamo insieme a Luca e Paul, le loro indicazioni sono ora più consigli di vecchi amici che non direttive di istruttori, tutti ci divertiamo come facoceri nel fango. Siamo più sicuri, siamo più veloci, in poco tempo la nostra tecnica è migliorata e il cameratismo si è fatto più forte. Arrivano in fretta le 17, il morale è alto e tutti insieme ci dirigiamo verso il furgone che ci riporterà nel piazzale di Finale Freeride. Carichiamo le mountain bike infangate e si parte.
Giunti a destinazione ci troviamo tutti presso il negozio The Ultimate Bike Shop, è infatti qui che avverrà l’estrazione dei premi. Luca Masserini sorteggia i nomi dei biker ai quali verranno regalati i numerosi premi offerti dagli sponsor: Buff , Troy Lee Design, Muc-Off e Lungo Livigno. Ce n’è per tutti e nessuno torna a casa a mani vuote, un ringraziamento va anche a Tutto Mountain Bike e Finale Freeride. Dopo la cerimonia delle foto di rito ognuno riprende la propria mountain bike e si avvia verso il lavaggio, continuiamo a ridere e scherzare, ma tutti percepiamo quella strana sorta di nostalgia che si prova alla fine di ogni bellissima esperienza.
I commenti di alcuni biker dopo il Corso Gravity - Dal forum Turbolince
Che adrenalina!!!! La fine del mondo!!!!!!!!!!grazie a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiii mi mancherete!
Grazie ancora per il week end stupendo…compagnia insuperabile…
Ragaaaa fantastico, anche se sono ancora a pezzi…
Due bellissime giornate, bellissimo gruppo e fantastico posto….. grandi grandi tutti, speriamo di rivederci presto.
Il morale è alto…vi devo ringraziare tutti di cuore…siete stati stupendi…senza di voi, non avrei trovato il coraggio per cadere e rialzarmi…
Per mè era la prima esperienza di sola discesa e me la sono davvero goduta e vorrei proprio ripetere…..
Tornato al lavoro ed ho già nostalgia…grazie a tutti per le splendide giornate!
Mi son sentito come a casa…cavolo veramente gruppo stupendo e di cui non perdere i contatti…mi complimento con tutti quelli che erano alle prime armi e ora sono tornati a casa con l’arsenale intero…grandi…prossima volta si ripete
Mi sono divertito a fare il primo della classe..dobbiamo proprio rifarlo…
Basta, basta, basta, voglio fare free ride tutta la vita, discese e discese, pedalare, saltare, cadere, rialzarmi, male, male, bene, bene, ages, la testa, problema 1-2-3-4-5-6-7 e oltre, morbida sulle gambe, gomiti, ecc ecc…
Che spettacolo… siete mitici… gran bel lavoro… grazie di cuore
Non vedo l’ora di beccarmi i cazziatoni di Luca…
Ho deciso di cambiare bike e passare ad una FR
Ieri in scooter ho provato a fare dei bicchierini inesistenti e a frenare con un solo dito.. a momenti mi stampo contro un bus. Scherzi a parte questo corso mi ha dato una grande carica in generale e sono anche più allegro!!!
Il corso mi ha permesso di capire cosa devo smussare..chi mi sta dietro di solito ha detto che avevo una guida ancora più fluida del solito
Luca Masserini limona come un dio greco
Domande e risposte sul corso
Perchè fare un corso di freeride?
In soli due giorni si rimane sorpresi di come il proprio stile di guida migliori sensibilmente. E’ un’esperienza che arricchisce il proprio bagaglio tecnico vissuta in un’atmosfera estremamente piacevole, gli istruttori Luca Masserini (Tutto Mountain Bike) e Bella Paul di Finale Freeride sono estremamente competenti e molto bravi nel mettere a proprio agio i biker, sia quelli più bravi, sia quelli meno bravi. La location, Finale Ligure, rappresenta sicuramente uno dei migliori mountain bike spot d’Italia.
Chi beneficia di un corso di freeride?
Migliorare la propria tecnica di guida è utile a chiunque: il biker che gareggia nei circuiti Superenduro raffinerà la propria tecnica migliorando le proprie performance, il biker che invece preferisce godersi la mountain bike in tutta serenità potrà divertirsi di più, e più in sicurezza, avendo guadagnato una miglior padronanza della bicicletta.
Uomini e donne
Il freeride non è una disciplina riservata ai soli uomini! Le ragazze appassionate di mountain bike crescono ogni giorno, così come le freerider. Certo scendere sui sentieri in sella alla propria bicicletta implica un minimo di rischio, ma uno degli obiettivi del corso gravity èproprio quello di migliorare la tecnica di guida per aumentare la sicurezza. Indossando infine un bel casco integrale e tutte le protezioni del caso saremo pronti per affrontare la sfida, e se non avete tutta questa attrezzatura niente paura: è possibile noleggiarla!
Caratteristiche del corso
Il corso gravity è studiato per supportare i biker in un percorso di studio e applicazione delle tecniche di guida della mountain bike in discesa. L’obiettivo è quello di incrementare lo stile e la sicurezza, consentendo al biker già dotato di un minimo bagaglio tecnico di capire ipropri errori (anche con l’ausilio di materiale audio/video) e correggerli. Gli istruttori seguono i partecipanti singolarmente rendendo il corso mirato e permettendo in questo modo a chiunque di migliorarsi, qualunque sia lo skill di partenza. Oltre alle attività sulcampo sono previste due fasi del corso teoriche: una relativa alle impostazioni della mountain bike, una dedicata all’esame delle riprese video.
Tipologie di corsi
Ci sono diversi tipi di corsi gravity, vediamo quali sono.
Corso di Guida Base: primo livello dedicato alla conduzione della mountain bike in discesa, oltre alle fasi teoriche (impostazione della bicicletta ed esame del materiale audiovisivo) si imparano sul campo le tecniche base del freeride: i movimenti del corpo, l’anticipazione delle traiettorie e l’analisi del terreno.
Corso di Guida Avanzato: secondo livello relativo alla conduzione della bicicletta, i biker dotati di un buon livello tecnico raffinano il proprio skill aumentando velocità di discesa e stile di guida.
Corso Salti Base: primo livello per chi intende imparare a staccare da terra entrambe le ruote della mountain bike, si affrontano i primi drop e si impara a sfruttare il terreno per saltare in sicurezza.
Corso Salti Avanzato: secondo livello per chi già possiede buone capacità sui salti, i drop si fanno più alti e si imparano a gestire le techiche avanzate, il tutto sempre in tutta sicurezza.
Da ricordare infine l’interessante opzione Only Women, pensata non certo per il biker che intende raidare e broccolare, ma per le ragazze che desiderano entrare nel mondo del freeride oppure continuare un percorso già iniziato frequentando un ambiente di sole biker: estremamente cool e in un’atmosfera complice!
Tipi di Mountain Bike usate
In questo gruppo abbiamo trovato diverse bici da all mountain, enduro e qualcuna da freeride. Le ragazze hanno usato una Specialized Stumpjumper Fsr da 140 mm di escursione e una Felt con la RockShox Pike da 140 mm, poi c’erano una Lapierre Spicy, Cannondale Prophet e Perp, una Canyon Nerve, una Specialized Big Hit e per concludere in bellezza due mountain bike strapimpatissime: la Intense Uzzi di Raistlin e la Ibis Mojo di Zampa (entrambe premiate con il titolo di King of Rate dalla rivista Tutto MountainBike). Insomma, un bell’assortimento di bike.
Corso di freeride, timori e paure
Quando si partecipa a un corso o a un tour di gruppo la maggior parte delle persone, io e il Grizzly in primis, hanno sempre le stesse paure e resistenze: quella di non sentirsi a proprio agio, interagire con biker più bravi e forti di noi, sottostare a ritmi per noi non ideali, non trovarsi bene insomma. Quando andiamo a un corso pieni di timori e una volta lì scopriamo di essere in mezzo a persone identiche a noi, il castello di preoccupazioni crolla e, per reazione, si crea una forza e un’unione uniche, e ve lo dice un orso della mtb!