Dopo aver aspettato invano il beltempo, decidiamo di partire anche se le previsioni non sono il massimo… abbiamo voglia di mettere definitivamente da parte quest’inverno che sembra non voler finire mai!
Arriviamo a Piombino il 22 aprile, in tarda serata, in modo da prendere il traghetto la mattina dopo; alle 10 di venerdì siamo a Portoferraio, pioviggina come ci aspettavamo, così facciamo passare la mattinata passeggiando per il paese. Troviamo una cartina piuttosto dettagliata dell’isola, ma non una guida dedicata alla mtb; pazienza, siamo comunque dotati di diverse relazioni e relative tracce gps.
Dopo pranzo ci trasferiamo a Marina di Campo, da dove partono alcuni dei giri più celebri. Il tempo nel frattempo peggiora, così invece di fare un giretto di perlustrazione, ci chiudiamo nel furgone aspettando tempi migliori. Ci consoliamo con un’ottima cena a Marciana Marina (ristorante l’Affrichella), cucina tipica di pesce con piatti molto particolari a prezzi onesti.
Distanza percorsa: 20 km
Dislivello: 800 metri
E’ un giro breve, adatto per una mezza giornata.
La salita si sviluppa prima su asfalto, poi (per la maggior parte) su strada sterrata.
A metà circa della salita la sterrata è in cattive condizioni a causadelle pioggie: grossi solchi rendono la salita molto difficoltosa nel tratto più ripido
Una volta in cima si scende lungo la strada asfaltata fino a trovare sulla destra un sentiero (segnalato), qui comincia la discesa.Il bosco non è in buone condizioni: il sentiero è letteralmente massacrato dai cinghiali, e ci sono diversi alberi caduti di traverso: procediamo un po’ a piedi e un po’ in bici per superare il tratto peggiore, poi si riesce a scendere anche se il terreno non è dei migliori (pietre smosse bagnate, alcune ricoperte da muschio).
Il sentiero poi si allarga e migliora, si arriva poco dopo a una strada asfaltata che si abbandona per una sterrata che ci riporta con qualche su&giù al percorso di salita. Qualche km di asfalto e poi cifermiamo all’autolavaggio per pulire le bici, ridotte in uno stato pietoso!!!
Pernottiamo al campeggio “La foce” di Marina di Campo, semivuoto e bentenuto.
Distanza percorsa: 25 km
Dislivello: 1000 metri
Decidiamo per questo giro perché la relazione parla di un luogo ancoraselvaggio, con l’aggiunta di una bella discesa.
Visto che la salita passa per il monte Perone, dove siamo già stati ieri, preferiamo salire su asfalto per arrivare più rapidamente al puntodove parte il sentiero per il Masso alla Quata. La salita fino a S. Ilario è dolce, si sale tranquillamente ammirando il paesaggio e godendosi i colori e i profumi della macchia mediterranea; poi la stradadiventa più faticosa e ripida, per tornare a pendenze più umane verso la fine.
Poco prima del monte Perone abbandoniamo l’asfalto per un sentiero piùdiretto, che facciamo a spinta scavalcando gli innumerevoli alberi abbattuti.
Fortunatamente il sentiero principale, che va in traverso verso la cima, è tenuto molto meglio, quindi riusciamo a pedalare fino a poco sotto la cima. Il posto in effetti è davvero selvaggio, vediamo mufloni edue vipere che si godono il sole…
Poco sotto la cima il sentiero esce dal bosco e passa tra grossi massigranitici, la vist a ovviamente è spettacolare! La discesa segue il sentiero n.7, bel single track nel bosco e poi strada sterrata con qualche saltino; invece che scendere direttamente sul paese di S. Pierofacciamo un traverso verso ovest passando per Pietra Murata, e poi torniamo verso est: qui l’ambiente è completamente diverso, il sentiero si snoda nella macchia mediterranea, in alcuni punti diventa difficile passare, anche se per nostra fortuna i cespugli non sono spinosi e cedono facilmente al nostro passaggio.
Arriviamo così al Molino Moncione, dove incontriamo una cagnolina che sembra si sia persa… comincia a seguirci, e non ci mollerà fino al paesedi S.Piero, dove troviamo qualcuno che la conosce… peccato, era un ottimo cane da mtb!
Da S.Piero altro breve tratto di sentiero e poi su asfalto rientriamo in campeggio.
Distanza percorsa: 10 km
Dislivello: 400 metri
Oggi si torna, quindi decidiamo per un giretto breve breve… lo descrivo solo per futura memoria, visto che il sentiero di discesa su Lacona (Serra del Pero) si rivela praticamente inagibile!
Dopo essere saliti su strada al Colle Reciso, prendiamo la sterrata che porta verso la Serra del Pero; il single track di discesa è un susseguirsi di alberi caduti, solchi profondi lasciati dai motociclisti edalle pioggie recenti, cespugli spinosi e robusti.. insomma ne usciamo con le braccia coperte di graffi e infangati! Da non ripetere fino a quando non si sistemerà
Riassumendo, ecco 5 motivi per i quali portarsi la mtb all’isola d’Elba per uno stupendo weekend:
– i single track attraverso la macchia mediterranea
– il bagno nel mare a fine giornata
– pedalare "vista mare"
– scoprire il lato montano dell’isola
– la grigliata di pesce a fine giornata